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E' possibile un ritocco dopo l’intervento?

“Bioptics” vuol dire letteralmente doppia ottica ma, in chirurgia oftalmica, vuol dire eseguire due interventi …solitamente uno principale ed uno secondario per ottenere un risultato refrattivo più preciso o più completo di quello ottenibile con una sola operazione. Vediamo meglio di cosa si tratta…


Affinché un occhio veda perfettamente, oltre alla integrità anatomica e funzionale di tutte le sue strutture, deve esserci l’assenza di difetti refrattivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia). Ebbene, circa il 40% di pazienti che si sottopongono a chirurgia della cataratta hanno almeno 1,0 diottria di astigmatismo ed almeno il 20% hanno più di 1,50 diottrie.


L’astigmatismo può essere corretto durante l’intervento di cataratta impiantando un cristallino torico (vedere aggiornamento su questo argomento) oppure con delle incisioni chirurgiche (vedere aggiornamento). Ma se l’astigmatismo residua dopo come correggere tale difetto? Si ricorre ad un “enhancement” , cioè ad un perfezionamento , cioè ad un intervento laser sulla cornea per eliminare l’imperfezione residua e dare al paziente la massima acuità visiva senza l’uso di occhiali (salvo quelli per lettura, se non è stato impiantato un cristallino artificiale multifocale).


Ma la “bioptics” si usa anche per correggere altri difetti come la miopia e l’ipermetropia; si usa la “bioptics” anche quando , pur impiantando un cristallino artificiale, si prevede che esso non sia in grado di correggere tutto il difetto visivo del paziente o, in quei rari casi in cui, per una ragione o per un’altra, il cristallino artificiale lascia un’imperfezione refrattiva. Tale correzione del difetto residuo è ancora più importante ed anzi, quasi indispensabile, in quei casi in cui si impianta un cristallino multifocale perché in questo caso anche un piccolo difetto refrattivo può “disturbare” l’ottimizzazione del risultato finale.


In conclusione, sebbene la chirurgia della cataratta sia in grado di fornire risultati veramente ottimi non è sempre in grado di eliminare la possibilità di un piccolo difetto residuo; ebbene, in tal caso, un “enhancement” con il laser consente di perfezionare il risultato.