Da uno studio fatto da Park e Congdon della Johns Hopkins University
Schools of Medicine di Baltimora risulta che. la prevalenza della miopia sta
aumentando vertiginosamente specialmente in Asia, ma anche in Occidente; si è
arrivati a parlare addirittura di epidemia di miopia.
I dati disponibili apparentemente sono impressionanti.
Ad esempio in Cina si passerebbe da una prevalenza di miopia nella popolazione
di origine cinese da valori di circa il 60% dagli anni 20 agli attuali 90.
Nella popolazione bianca dell’Australia prevalenza di circa 2% a 4 anni di età e
del 14% a 12 anni di età.
In Asia tra il 1986 ed il 1995 tra i dodicenni si è passati dal 40% al 56% e tra
i bambini di 6 anni dal 2% al 12%.
In Occidente, USA, non si è ai livelli asiatici, ma si è arrivati a livelli
doppi rispetto all’Australia per i bambini di 6 anni cioè il 4%; in Canada i
dati sono addirittura del 6% per i bambini di 6 anni e del 20% per i dodicenni.
La maggiore competitività presente in Asia, USA ed Europa, quindi la
maggiore pressione sugli studenti, aumentando il numero di ore di studio, cioè
di applicazione da vicino sarebbe alla base di una miopia più diffusa che in
passato. Secondo altri è più importante il fattore genetico.
Inoltre Park e Congdon mettono in evidenza dati di prevalenza doppi nella
popolazione urbana rispetto a quella rurale (meno applicazione scolastica).
Si tratta di un aumento che interessa solo porzioni limitate di una popolazione,
quella più elevata da un punto di vista socioeconomico e quindi di scolarità e
di applicazione da vicino.